giovedì 9 dicembre 2010

Prima di MTV


Il collegamento tra musica e spettacolo è ovviamente antichissima, e si ripropose quando al teatro si affiancò il nuovo medium del cinema, verso la fine dell'Ottocento.

The little lost child” (1894) fu un primo esempio di video musicale protocinematografico; l'accompagnamento musicale, tuttavia, veniva ovviamente realizzato live, dato che il sonoro sarebbe arrivato solo trent'anni più tardi. Nel 1895 a Parigi nasceva la Gaumont Film, che nel 1900 avrebbe brevettato un primo prototipo di “Sound Film”, che a lungo però si sarebbe rivelato commercialmente inefficiente.

Solo con gli anni '20 dell'Età del Jazz si giungerà allo sviluppo di brevi filmati sonorizzati e musicali. I primi giungono 1923, ed è proprio la loro diffusione a portare all'applicazione del sonoro anche per i lungometraggi cinematografici. Il primo di essi è, non a caso, un musical, “Il cantante di Jazz” (1927). Negli anni '30 film musicali brevi e lunghi furono uno dei generi dominanti sul mercato, con la nascita di star del calibro di Ginger Rogers e Fred Astaire, mentre anche il nascente genere dei cartoni animati si basava soprattutto su brevi animazioni ispirate a brani musicali, le “Silly Simphonies”.

Intanto, nel 1940 nasceva il Juke Box (prototipi di questo esistevano fin dal 1890, basati sull'idea, gradualmente perfezionata, di collegare il fonografo ad un coin-op) e immediatamente ne venne realizzata anche la versione visiva su cui erano proiettati i cosiddetti “soundies”, brevi film musicali, gli ultimi dei quali furono girati nel 1947, declinando nella nuova sensibilità postbellica.

All'indomani della seconda guerra mondiale anche il genere del musical veniva infatti rilanciato con una rilettura più ironica e smaliziata del genere nei suoi grandi capolavori come “Un americano a Parigi” (1951), il metaletterario “Singin In The Rain” (1952) e “Gli uomini preferiscono le bionde” (1953), dove la performance di Marylin Monroe che canta “Diamonds are a girl's best friends” ispirò a Madonna lo stile dominante dei suoi videoclip anni '80. Nuove celebrità di primo piano emergevano dal musical, come Judy Garland e Gene Kelly.

Negli anni '60, nonostante il perdurare di musical di successo come West Side Story (1961), l'affermarsi del rock produsse una crisi di questo modello musicale. I Beatles però iniziarono dal 1964 a realizzare film musicali promozionali dei propri album presto imitati dai The Byrds (1966) e quindi dai Rolling Stones col loro Circus (1968).

Con l'inizio degli anni 1970 video ben realizzati si dimostrarono così uno strumento promozionale fondamentale per i nuovi gruppi: nel 1972, gruppi come gli svedesi ABBA e un solista come David Bowie emersero proprio anche grazie all'uso avanzato fatto dello strumento del video. Nel 1974, la tv australiana iniziava le prime trasmissioni dedicate alla presentazione dei video musicali, imitati presto dal britannico Top Of the Pops, la più importante trasmissione musicale inglese. Nel 1975 gli Who girarono il loro film “Tommy”, la prima importante rock opera, seguita a breve dal Rocky Horror Picture Show (1975), mentre lo stesso anno i Queen facevano realizzare interamente su videotape un video del loro successo “Bohemian Rapsody”. Con la fine della decade, il gruppo inglese The Buggles celebra la fine di un'era con la propria canzone più famosa: “Video Killed the Radio Stars” (1979), che parla di come l'avvento dei video abbia appunto eliminato le star della radio, trasformando definitivamente la rockstar da personaggio musicale in personaggio visivo.

A inizio della decade la canzone sarà, non a caso, la prima ad essere trasmessa dalla neonata MTV (1981), la prima TV dedicata esclusivamente ai video musicali (la prima trasmissione in assoluto era stata la scena dell'atterraggio dell'Apollo 11 del 1969, dove Armstrong non piantava una bandiera americana sulla Luna, ma quella di MTV).

Due anni dopo, il video “Thriller” (1983) di Michael Jackson, realizzato dal regista John Landis con un budget di mezzo milione di dollari, cifra allora esorbitante per un corto, segnò il nuovo standard dei video musicali (e fu fra l'altro il primo video di un artista afroamericano a passare su MTV). La moderna età dei video era ufficialmente iniziata.

Apollo 11

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