mercoledì 22 dicembre 2010

HERCULES AND LOVE AFFAIR "Blind" (2008)

Il gruppo è organizzato dal dj e produttore Andrew Butler, nativo di Denver.
Il video è del 2008.

Il pezzo inizia con una donna sdraiata a terra, con gli occhi chiusi. All’improvviso li apre e si alza in piedi, a fatica, con faccia sofferente. Sembra perplessa e disorientata. Molto in fondo alla sua vista si scorge un colonnato di due file con figure umane. Questo mi ricorda un po' l'antica Grecia: sia per l'architettura che per l'abbigliamento. Grecia con i principi di perfezione e bellezza; ma non c'è solo questo... "bisogna guardarsi dentro".
Lei passa attraverso alla gente, un po’ spaventata. Due inquietanti personaggi spiccano: completamente vestiti di rosso e si scorgono solo gli occhi.
Donne la fissano. Lei va avanti, poi quando si gira, scompare quello scenario e tutto è nebbia e nero. Un ballerino si aggira.
Lei tocca il fumo che aumenta sempre più.
Questo mi ricorda il fumo del brucaliffo in Alice in the wonderland, cartone animato della Disney.
Le volute del fumo in questo video e lei che ci mette la mano, quasi a giocare. Proprio come il brucaliffo che gioca col narghilè per scrivere “U” “R” – what you are?
Potrebbe essere un paragone con il nostro animo: cerchiamo sempre di nascondere un lato di noi. E il fumo protegge quel lato, impedendo la vista agli altri.
Successivamente si intravedono persone o che lottano o che si accoppiano, cedendo a una sorta di istinto primordiale, lasciandosi dietro le regole della società.
Lei inspira il fumo e si ritrova davanti le figure abbigliate di rosso e tutt’intorno un groviglio di gente che si muove.
Questo a fare da cornice a quello che sembra il capo.
Una figura completamente vestita di nero (uomo o donna?) con sul viso una riga: forse il volto spaccato?
Lei è sempre più spaventata. Si avvicina timorosa.
Si inginocchia e tutti stanno immobili.

Il testo dice che “le stelle sarebbero più luminose se le tenebre vengono lasciate dietro, che se è solo è come essere cieco e che deve esaminare il suo respiro e guardarsi dentro perché si sente cieco”.
Mi fa credere che si sottolinei che ognuno di noi ha più personalità e soprattutto una “oscura”.
Bisogna guardarsi dentro per rendersi conto di come si è e quindi, per vedere pienamente.

LaB

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