lunedì 10 gennaio 2011

MISSY ELLIOT "Work it" (2003)

Questa canzone è tratta dal 4° album della cantante Missy Elliott ed è dell’anno 2003.
L’atmosfera è piuttosto dark.

Il video inizia con il rapper collaboratore Mosley che risponde al telefono.
Poi mentre questo sta facendo il dj, sul vinile compaiono mosche.
Un riferimento al Signore del male, il Diavolo. Abbinato sempre alla figura, oltre le mosche, di cane nero, lupo, serpente, pipistrello o capra.
Poi ci ritroviamo in un parco giochi abbandonato, al buio e desertico. Pare quasi saltato fuori da qualche racconto di Stephen King e non mi stupirei se da un momento all’altro venisse fuori il clown di “It”.
La cantante arriva strisciando a terra. Richiama la figura del serpente.
Poi anche lei è alla consolle e viene in parte ricoperta dalle mosche.
Lei con quattro ballerini nel parco inizia il suo ballo.
L’atmosfera inquietante è palpabile.
Poi è da sola a ballare in una stanza: il pavimento è a scacchiera, bianco e nero. Chiara associazione con il concetto di bene e male, ying e yang.

Passiamo nuovamente nel parco e successivamente ci ritroviamo in un salone da parrucchiera, luogo che non si associa bene con il resto del video.
Dopo la cantante è a cena con uno. Questo la guarda attraverso un bicchiere e così facendo la vede più magra e più bella. A questo mi viene da associare la relatività e il bicchiere mezzo pieno.
La prima, ognuno ci vede in un suo modo ed è relativo la bellezza. Il secondo se noi osserviamo in positivo o negativo le cose.
Su un cofano d’auto compaiono Aaliyah e Lisa Lopes che all’epoca erano appena morte.

Nel parco la cantante balla con 5 ragazzine.
Questo mi richiama il romanzo “Il signore delle mosche”, del 1952, dove ragazzini (6 per la precisione di cui 2 gemelli) sono dispersi su un’isola deserta e prevale la legge del più forte. Ciò è ancora sottolineato da una scena: la cantante ,verso l’inizio, alla consolle ha come sfondo una parete di celle d’api.
La citazione viene dall’autore Golding (del romanzo suddetto) : “L’uomo produce il male come le api producono il miele”. Nel romanzo prevalgono istinti animaleschi sull’intelligenza.
Anche qui li troviamo: nel ritornello ci sono riferimenti sessuali.

Tutto nel parco sembra andato in rovina: le altalene, i cavalli a dondolo (che sono più rana e coccodrillo a dondolo), attrezzo per arrampicarsi, alberi spogli e rinsecchiti e terreno desertico.
Sembra che l’uomo più che progredire, regredisce.


LaB

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